22 Aprile, 2021
Domenico

Anche il calcio si sta globalizzando?

calcio globalizzato- 1bis

In un mondo che corre sempre più veloce nel quale vige la legge del più forte economicamente che mangia il più debole, in un’epoca dominata dalla paura, dalle incertezze sul futuro, e dalle pochissime opportunità lavorative da offrire ai giovani, i più grandi controsensi e le maggiori contraddizioni si vedono soprattutto nel mondo del pallone. Basta pensare solo per un attimo che la stragrande maggioranza delle persone che ha un lavoro ‘normale’ porta a casa uno stipendio che (per i più fortunati) a stento arriva sui 1500 € al mese, e paragonarlo agli 8-10 milioni di euro all’anno che invece guadagna un top player di un top club, che viene già voglia di odiare il calcio con tutte le proprie forze.

Perchè tutto il mondo degli attivisti impegnati nella lotta alla globalizzazione non ha mai preso in considerazione l’idea di fermare la giostra del calcio? Perchè non dare un bel ‘giro di vite’ a tutto l’ambiente, anno dopo anno sempre più nell’occhio del ciclone per la quantità impressionante di denaro che riesce a muovere? Strano che nessuno abbia mai mosso un dito, eppure ce ne sarebbe davvero bisogno visti i prezzi e gli stipendi dei giocatori, e considerati gli incassi faraonici dei club grazie a diritti televisivi, sponsors, e proventi derivanti da partecipazioni a competizioni internazionali di prestigio come la Champions League; certi movimenti andrebbero controllati con maggior attenzione.

12 Luglio, 2019
Domenico

Giochi olimpici di Tokyo 2020, il mondo in attesa prima dei giochi più innovativi

Olimpiadas-japon

La capitale di Giappone, Tokyo, ospiterà nel 2020 la seconda Olimpiade della sua storia. La prima fu nel 1964 a soli 20 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Fu un evento speciale perché il Giappone aveva bisogno non solo di ricostruire il paese dopo la guerra, ma di dare un’altra visione al mondo di ciò che il Giappone era realmente.

Ecco perché ha investito 3.000 milioni di dollari nella capitale del paese per prepararlo ai Giochi olimpici. La loro voglia di sorprendere il mondo ha fatto sì che diventassero il primo paese ad emettere un’olimpiade a colori, a utilizzare le ripetizioni al rallentatore ed a registrare i tempi esatti delle competizioni con l’aiuto dei computer.

56 anni dopo aver organizzato i precedenti Giochi Olimpici, la capitale del Giappone torna a vestirsi per le grandi occasioni. Come potrebbe essere altrimenti, il Giappone ha voluto tornare ad essere un pioniere della tecnologia e prepara una serie di misure che promettono di sorprendere come la ritrasmissione dell’evento per la prima volta nella storia nella tecnologia 8K.